
LA SICILIA ORIENTALE E LO SVILUPPO SOSTENIBILE
IL RUOLO DEGLI ECOMUSEI
La Sicilia, oltre al sole, al mare e ai colori è ricca di un patrimonio naturalistico, storico e antropologico unico nel panorama europeo: uno scrigno di gemme che, nel tempo, è diventato espressione identitaria di territori, come quello ibleo.
Oggi, è di fondamentale importanza riuscire ad orientare l’economia non solo verso il profitto ma, soprattutto, verso il benessere delle comunità e una migliore qualità della vita.
Lo sviluppo sostenibile deve offrire ai cittadini servizi ambientali, socioeconomici e culturali senza minacciare di compromettere i sistemi naturali.
Nel 2001 l’UNESCO ha ampliato il concetto di sostenibilità indicando che la diversità culturale è necessaria per l’umanità quanto la biodiversità per la Natura, perché è una delle radici dello sviluppo inteso non solo come crescita economica, ma anche come mezzo per consentire all’uomo di condurre un’esistenza soddisfacente sul piano intellettuale, emozionale, morale e spirituale. Entro tale paradigma la diversità culturale diventa “pilastro” dello sviluppo sostenibile, accanto al tradizionale equilibrio delle tre E: Economia, Ecologia, Educazione.
Tale processo lega, quindi, in un rapporto di interdipendenza, la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali e storico–culturali alla dimensione economica, sociale ed istituzionale al fine di soddisfare i bisogni e le esigenze delle future generazioni.
Il Presidente della Regione Siciliana, in qualità di Assessore ai Beni Culturali, ha firmato il decreto con cui in Sicilia è stato sbloccato l’iter della L.R. 16/2014, grazie alla quale vengono riconosciuti gli Ecomusei in tutta l’Isola.
Con questo importante riconoscimento la Sicilia può finalmente arricchire la propria offerta culturale, rafforzando la rete dei suoi attrattori turistici e coinvolgendo i territori e le comunità locali.
Paolino Uccello
Presidente
Ecomuseo degli Iblei
Nel novembre del 2016 muoveva i primi passi un innovativo percorso progettuale che si prefissava l’ambizioso ed esaltante obiettivo di ottimizzare funzioni e servizi finalizzati alla promozione del patrimonio culturale ibleo: la fondazione della Rete Museale Iblei, o degli Iblei, come viene spesso indicata e conosciuta. Prosecuzione naturale di un progetto comunitario inerente la creazione di una “Rete museale e i servizi di trasporto”, coordinato dall’Agenzia di sviluppo degli Iblei – Gal Val d’Anapo, che aveva creato sinergie tra realtà museali già attive nei comuni di Canicattini, Floridia e Sortino.
Nell’ambito delle azioni prioritarie individuate, assumeva un ruolo centrale la messa in sistema di musei e di collezioni, anche private, esposte in modo permanente, che ricadevano nell’area iblea della Sicilia sud-orientale.
Oggi, i traguardi raggiunti rappresentano il frutto di un confronto costante, maturato attraverso una intensa attività di studio e di elaborazione dalla quale è scaturita una rigorosa programmazione.
Fra i più importanti progetti di questa programmazione risultano significativi il progetto Mani giovani per antichi mestieri, patrocinato dalla Fondazione Terzo Pilastro di Roma (2017); la concessione della Scuola regionale di Antichi Mestieri (S.A.M.) da parte del Comune di Canicattini Bagni (2018); le 7 nuove adesioni, fra musei ed esposizioni permanenti; la creazione dei tour dell’Ecomuseo concessi a parecchi operatori turistici regionali e nazionali (2020); la sottoscrizione di partenariati con enti pubblici e privati; la vincita del bando/progetto Glam per l’inserimento nel motore di ricerca Wikipedia; e, infine, il prestigioso riconoscimento regionale della Rete Museale come ecomuseo: L’ECOMUSEO DEGLI IBLEI, dichiarato dal Presidente della Regione con il D.A. n.04 GAB. del 06/02/2020, fra gli 11 primi ecomusei d’interesse regionale. Questa nuova dimensione museale consentirà di sviluppare interventi sulla città-territorio che raggruppa Buccheri, Canicattini Bagni, Cassaro, Ferla Floridia, Palazzolo Acreide, Noto, Sortino, chiamando in causa enti pubblici, organizzazioni del terzo settore, imprese, istituzioni scolastiche ed agenzie culturali, secondo una prospettiva di valorizzazione delle risorse umane e dei beni materiali ed immateriali che credono nel valore e nelle espressioni dell’arte, della cultura e della creatività come potente strumento per lo sviluppo.
Il primo Convegno regionale sul ruolo degli ecomusei ci auguriamo sia non soltanto momento di confronto e di dialogo sui temi dettati dall’agenda dei lavori, ma anche occasione di stimolo e di tensione rigeneratrice in un frangente storico in cui le ‘collettività’ devono ritornare ad essere ‘comunità’ , per sostenere le responsabilità cui oggi sono chiamate: rimanere tali pur presentandosi unite, nella prospettiva di abbattere i confini comunali e gettare le basi per lanciare al mondo la sfida Iblea.
Cetty Bruno
Coordinatore
Ecomuseo degli Iblei
