L’Associazione Culturale Civiltà Iblea ha ricostruito a Sortino, con l’assistenza di anziani apicoltori, con la completezza e la fedeltà storica contraddistinta, l’antica Casa dò fascitraru, l’antico laboratorio dell’apicoltore, non come una fredda esposizione ma come “ambiente”, dove poter rivivere la genuina memoria del passato e comprendere la fatica amorevole con cui gli apicoltori lavoravano. Tale laboratorio ricostruito è la “Casa Museo dell’apicoltura tradizionale”, con sede in via Gioberti n. 5, aperta in esposizione permanente dal 2003. Presenta quelle peculiarità sulle quali i vecchi apicoltori si rispecchiano, rivivendo emotivamente i momenti tristi o felici dell’operosità loro e delle api. La Casa ci mostra come i mastri fascitrari costruivano le arnie con la ferula, caratteristico legno poroso e leggero), sui banchi di lavoro, come veniva effettuata la smielatura dei favi, col cestone e il torchio. Oltre le panciute giare del miele, trovano posto nella Casa anche il tipico carretto (‘a carretta), per le notturne e defatiganti transumanze, il focolare, acceso per lavare la cera in acqua bollente, i tanti arnesi da lavoro, i depositi di rocchetti, appoggiati alti sulla parete, le lunghe verghe di mandorlo selvatico, di olivastro, di mirto e di bagolaro. La Casa costituiva per l’apicoltore vanto e segno di benessere familiare, che per atavica connaturata riservatezza, non andava ostentato. ‘A casa do fascitraru, oggi, è meta di numerosi visitatori: scuole, famiglie, giovani, anziani, ed è oggetto di studio delle Università e dei ricercatori. Dal gennaio 2020 dispone al piano superiore di una saletta polifunzionale che ospita le attività collaterali di tipo formativo e culturale.
In alternativa gli appassionati possono visitare “La casa dei nonni” antico laboratorio dò fascitraru.